Enzo B, con il 2017, ha deciso di mettere le proprie competenze anche al servizio dell’affido. Proponiamo dei momenti di confronto il giovedì alle 18:00 in cui, la nostra esperta del settore Antonietta Varricchio, ci introduce in questo mondo, mostrandoci le dinamiche, il percorso, gli aspetti positivi e le criticità.

Entriamo nel vivo dell’affido, con delle storie gentilmente raccontateci da famiglie che hanno vissuto questa esperienza in prima persona. Ecco la prima intervista di Storia di Affido!

Chiara ed Alfredo, se doveste scegliere tre aggettivi per descrivere la vostra famiglia, quali scegliereste?

Numerosa, aperta, caotica.

Cosa ci raccontate della vostra ultima esperienza di affido?

L’ultima esperienza di affido è iniziata 5 anni fa, per un periodo è stato part-time poi è diventato residenziale e giuridico. Il bimbo ora ha 8 anni ed è coetaneo del nostro ultimo figlio naturale. Sta con noi dal lunedì al venerdì e torna dalla mamma nel fine settimana. Siamo supportati in modo positivo dai servizi sociali e dal centro affido: i trasporti e le relazioni con la famiglia di origine sono ben gestiti da loro. Il bimbo è molto affettuoso e solare, ma ha difficoltà scolastiche, di attenzione e autocontrollo. Per ora appare sereno, ha rapporti positivi con noi, ma anche con i genitori. È affezionato ai nostri figli, ma a volte risulta faticoso per i più grandi.

Cosa significa per voi essere genitori affidatari? 
Abbiamo sempre pensato che i figli fossero un dono e non una proprietà e che nell’aprire la porta si riceva più di quello che si dà. Pensiamo che dare la possibilità ad un bimbo in difficoltà di sperimentare l’esperienza familiare, anche solo per un periodo limitato, sia importante.

Un momento in cui l’esperienza di affido vi ha resi più forti e solidi come famiglia
Non ci viene in mente un episodio in particolare, ma pensiamo che il quotidiano sia una palestra di crescita per tutti noi, pur negli errori e nelle fragilità che abbiamo.

Consigliereste l’affido? Se si, perché? 

Consigliamo l’affido perché è un’esperienza che ci fa crescere come famiglia, ci aiuta a relativizzare i problemi comprendendo gli altri. Tuttavia è un’avventura impegnativa che, per riuscire, ha bisogno che tutti facciano la propria parte, se i servizi sociali non funzionano bene diventa molto faticoso sia per il bimbo che per la famiglia.

Vogliamo che i nostri momenti informativi del giovedì siano anche momenti in cui riflettere su cosa significhi diventare una famiglia che si apre all’affido.

Se desiderate partecipare scriveteci a: meetingpro@enzob.org

Enzo B

Coltiviamo futuro

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