Questo mese, a raccontarci la loro avventura è una famiglia che ha adottato due bimbe dalla Repubblica Democratica del Congo, Luca e Silvia, i quali hanno affrontato con coraggio un impegnativo percorso adottivo. 

Il viaggio per lincontro è uno degli eventi più importanti dell’adozione. Qual è stato il momento più divertente del viaggio?

L’iter che ha riguardato la nostra adozione si è rivelato particolarmente accidentato. Tra le tante anomalie che lo hanno contraddistinto purtroppo vi è stata anche l’impossibilità di recarci in Repubblica Democratica del Congo per il primo incontro con le nostre figlie. Abbiamo perso tantissimo e ne siamo coscienti. Ci siamo incontrati per la prima volta a Roma dopo un’attesa di oltre due anni e mezzo (il periodo della moratoria imposta dalle autorità della RDC). Loro reduci da uno sfiancante viaggio aereo, emozionate, spaventate, sorprese; noi storditi dall’emozione, ancora increduli che quell’attesa eterna fosse davvero finita. Se dobbiamo pensare al momento più divertente del nostro viaggio di ritorno da Roma ci vengono in mente le loro facce stupite quando siamo saliti in macchina in sei (erano ovviamente venuti anche i nonni) insieme alla nostra canina: più tardi ci hanno confessato che tra confusione, risate e scomodità del viaggio sembravamo proprio una famiglia africana.

Ladozione porta con sé qualcosa di inaspettato. Qual è la cosa o il momento che ha stupito di più vostro figlio/a? Mentre la cosa o il momento che vi ha stupiti di più di vostro figlio/a?

Crediamo che le bambine siano ancora oggi sorprese da una figura paterna che si è rivelata molto differente da quello che si immaginavano, anche in relazione al loro vissuto: avendo preso la paternità ho passato molto tempo con loro nei primi mesi, ogni occasione era buona per giocare insieme o girare alla “scoperta” delle tante cose nuove che hanno letteralmente bisogno di scoprire insieme a noi, siamo stati ore nei parchi per imparare ad andare in bicicletta oppure a spasso in città alla ricerca di patatine fritte. Non se lo aspettavano, così ci hanno detto dopo qualche mese, e ci hanno messo del tempo per convivere serenamente con questa insolita figura di babbo che gioca, legge favole e passa il suo tempo con loro divertendosi. Bisogna abituarsi anche ad essere amati in maniera differente. Con la mamma questo passaggio è stato più naturale e “indolore”, o almeno così ci è parso. Di loro ci stupisce quotidianamente la straordinaria capacità di adattamento davanti alle novità, la curiosità, la voglia di sperimentare tutto, l’interesse espresso a più riprese per conoscere particolari apparentemente insignificanti delle nostre vite prima del loro arrivo.

 Immaginate di utilizzare tutti i vostri sensi: cosa ricordate in particolare della vostra esperienza nel Paese dorigine di vostro figlio/a?

Come già detto non possiamo rispondere a questa domanda e ne soffriamo. La nostra Africa la vivremo un giorno, se lo vorranno, insieme a loro. Consigliamo a tutte le coppie di non considerare il viaggio e il soggiorno nel Paese dei loro figli come un passaggio obbligato e quasi fastidioso ma al contrario come un’opportunità straordinaria di stabilire il primo fondamentale contatto in un ambiente a loro noto, che amano e dentro il quale conservano sicurezze preziose per quei primi giorni.

Lintegrazione sociale e culturale è certamente una questione di primaria importanza. Avete messo in campo strategie e strumenti per facilitare questo processo?

Nessuna strategia. Volevamo affrontare soprattutto i primi mesi con naturalezza, nel tentativo di interpretare e poi rispettare i loro tempi. Tanto che alla fine quasi sono state loro, con quella curiosità straordinaria dei bambini che non teme nulla, a prenderci per mano favorendo un processo d’integrazione che è ancora in corso ma procede serenamente. Certo anche la scuola ha svolto un ruolo di assoluto rilievo, soprattutto per la più grande che è stata accolta al meglio da maestri preparati e sensibili e da una classe per molti versi eccezionale. Per questo non finiremo mai di ringraziare insegnanti, i ragazzi e le loro famiglie.

Lorientamento e la formazione sono un aspetto centrale nella nostra società. Avete scoperto lattitudine più spiccata di vostro figlio/a?

Hanno entrambe, soprattutto la piccola, una vena artistica che ci piacerebbe assecondare. Nei primi mesi è stato anche e soprattutto con i disegni (e le loro articolate e spesso esilaranti spiegazioni) che ci hanno parlato, che hanno voluto toccare argomenti più sensibili o che avvertivano come tali. Questa abitudine a rendere graficamente anche uno stato d’animo speriamo che non la perdano, anche se ora siamo entrati in una fase di lunghe e piacevoli chiacchierate (soprattutto con la mamma) sempre più articolate e disinvolte.

Niente unisce di più che stare insieme. Qual è l’attività familiare preferita?

Il gioco tutti insieme rimane di gran lunga al primo posto, così come il bagno al mare e in piscina, spesso affrontati con ricerca costante di contatto fisico. Amano tantissimo anche i viaggi in macchina, pure se brevi, quando siamo tutti insieme e loro possono scoprire luoghi nuovi che comportano sempre storie nuove (che sono sempre costantemente bramose di sentire). La scoperta di nuovi sapori mangiando fuori rappresenta sempre uno stimolo, anche se la cucina di casa rimane per loro insuperabile. Anche dormire tutti insieme nel lettone, rito che ripetiamo puntualmente a cadenza settimanale, suscita grande gioia e soddisfazione in tutti e quattro.

 

ENTRA NEL MONDO ENZO B

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