Ci addentriamo stavolta nella storia di un’adozione in Africa, esattamente in Togo.
Il viaggio per l’incontro è uno degli eventi più importanti dell’adozione. Qual è stato il momento più divertente del viaggio?
Quando con nostra figlia, i bimbi dell’istituto e tutto il personale abbiamo ballato assieme attorno all’Albero dell’Amicizia. Eravamo in Africa, Togo nello specifico, dove la musica tribale è suonata e cantata dal vivo.
L’adozione porta con sé qualcosa di inaspettato. Qual è la cosa o il momento che ha stupito di più vostro figlio/a? Mentre la cosa o il momento che vi ha stupiti di più di vostro figlio/a?
A stupire nostra figlia crediamo sia stato avere finalmente la sua mamma e il suo papà là con lei; ciò che ha stupito noi di lei è stata la naturalezza con la quale ci ha accettato senza nessuna nostalgia del luogo né persone lasciate indietro: l’impressione che abbiamo avuto è che finalmente lei era felice di avere una famiglia.
Immaginate di utilizzare tutti i vostri sensi: cosa ricordate in particolare della vostra esperienza nel Paese d’origine di vostro figlio/a?
Con l’olfatto: gli odori di benzina venduta abusivamente misto a cibi cucinati per strada su brace viva; con l’udito: i clacson dei taxi e moto taxi che ci accompagnavano ad ogni passeggiata, senza dimenticare la musica che fuoriusciva dai negozietti sempre allegra e ad alto volume; con la vista: gli spazi immensi di terra sabbiosa, canaloni per lo scolo delle piogge, popolati da galline e pulcini, e giganteschi alberi da frutto, il tutto ad incorniciare vere e proprie esposizioni di mobili attraversate da un’unica strada asfaltata, quella principale, donne mamme venditrici di ogni cosa portata in testa con estrema disinvoltura e sulla schiena il figlio più piccolo legato da un foulard; con il gusto: il piatto maggiormente apprezzato il Fufu, una specie di polenta morbida che si mangia con le mani raccogliendo i vari intingoli molto piccanti, mentre la carne e la pasta, spaghetti perché italiani, sono piatti che ricordiamo per la durezza il primo e la morbidezza il secondo; con il tatto: la sabbia che penetra ovunque dando pruriti dalla testa ai piedi; con il cuore: la gente e il popolo togolese non ci hanno mai fatto sentire diversi, sempre con un sorriso e pronti a venirci incontro per ogni esigenza, con uno sforzo notevole per la difficoltà nel comunicare: noi il francese non lo parlavamo, con l’evè era impossibile, ma con l’inglese scolastico non è stato un problema.
Mercato di frutta a Lomé
L’integrazione sociale e culturale è certamente una questione di primaria importanza. Avete messo in campo strategie e strumenti per facilitare questo processo?
Noi siamo molto fortunati perché nostra figlia ha, da sempre, avuto uno spirito di aggregazione innato, tanto da riuscire ad integrarsi da sola fin da subito. Arrivata in Italia, anche faticando un po’ con la lingua, è sempre riuscita a fare in modo che, nonostante episodi di tentata emarginazione da parte di altri bimbi, con testardaggine e tenacia, essi, alla fine, giocassero con lei.
L’orientamento e la formazione sono un aspetto centrale nella nostra società. Avete scoperto l’attitudine più spiccata di vostro figlio/a?
Noi crediamo che possa diventare un’attrice o un’animatrice, per il suo carattere espansivo e la sua indole al coinvolgimento in attività anche recitative, con mimiche facciali da ingannare ogni persona che la guarda. Sa coinvolgere e incitare a seguire i suoi movimenti; per il momento tentiamo con la danza, pare sia portata anche in quello.
Niente unisce di più che stare insieme. Qual è l’attività familiare preferita?
I pasti principali sono quelli che ci fanno stare più uniti come famiglia, oppure guardare la televisione la sera. Quello che, però, viene apprezzato maggiormente sono le gite fuori porta o le vacanze, poiché per diverso tempo stiamo tutti insieme come famiglia, parola che a nostra figlia piace veramente tanto.